Il FMI abbassa le previsioni di crescita del PIL russo per il 2024 all’1,1%
Da Del Fondo Monetario Internazionale L’economia russa crescerà dell’2024% nel 1,1, più lentamente di quanto previsto in precedenza, dopo che la forte spesa e i consumi stabili in un mercato del lavoro ristretto hanno sostenuto una crescita del 2,2% quest’anno.
Mosca prevede di spendere quasi un terzo dell'aumento di bilancio del prossimo anno per la difesa, destinando maggiori risorse all'invasione dell'Ucraina. Solo ad agosto è stato riferito che la Russia aveva raddoppiato il suo obiettivo di spesa per la difesa per il 2023.
“La crescita economica riflette significativi stimoli fiscali, forti investimenti e consumi resilienti nel contesto di un mercato del lavoro ristretto”. – ha dichiarato martedì il FMI nella sua dichiarazione World Economic Outlook, riferendosi alle previsioni di quest'anno.
Previsioni divergenti per il Pil russo
Il ministero dell'Economia russo prevede che il prodotto interno lordo (PIL) crescerà del 2,8% quest'anno, dopo una contrazione del 2,1% nel 2022. Gli analisti intervistati da Reuters a fine settembre prevedevano una crescita del 2,3%. Nelle previsioni di luglio il FMI prevedeva una crescita dell'1,5%.
Tuttavia, il FMI ha abbassato le sue previsioni per il 2024 dall’1,3%, dando alla Russia la previsione più debole nella sua lista delle principali economie emergenti e in via di sviluppo, per la quale la crescita media quest’anno e il prossimo è stimata al 4%.
Il Ministero dell'Economia russo prevede una crescita del 2,3% per il prossimo anno, mentre la previsione della Banca di Russia oscilla tra lo 0,5 e l'1,5%.
Il presidente Vladimir Putin sta preparando la sua economia da 2,1 trilioni di dollari per una lunga guerra e sottolinea regolarmente la resilienza della Russia alle sanzioni occidentali.
Il budget consente di risparmiare, tra gli altri: prezzo del petrolio greggio
In crescita prezzi del petrolio e l'aumento delle entrate energetiche ha ridotto la pressione sul deficit di bilancio della Russia. Il FMI ha affermato che le sanzioni occidentali sulle esportazioni di petrolio russo hanno avuto risultati contrastanti, con il prezzo del greggio russo ora al di sopra del limite massimo di 60 dollari imposto dal G7.
Ma è probabile che i russi si trovino ad affrontare tassi di interesse a due cifre almeno fino al 2025, e il rublo è sceso questa settimana ai livelli più bassi in oltre 18 mesi a causa dei deflussi di valuta estera. C’è carenza di manodopera e la disoccupazione è ai minimi storici, un fatto su cui Putin e la banca centrale hanno attirato l’attenzione.
L’elevata spesa militare può aiutare la Russia nel breve termine, ma le prospettive a lungo termine per l’economia sono cupe, dicono gli economisti, soprattutto perché settori come le scuole e l’assistenza sanitaria si troveranno ad affrontare un virtuale congelamento della spesa nei prossimi anni.