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I dati peggiori provenienti dagli Stati Uniti non hanno indebolito il dollaro
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I dati peggiori provenienti dagli Stati Uniti non hanno indebolito il dollaro

creato Forex ClubFebbraio 28 2024

Il dollaro americano è oggi una delle valute più forti e, cosa interessante, ciò nonostante i dati più deboli sulla fiducia dei consumatori di ieri. Conference Board e appalti di beni durevoli. Ieri il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso solo leggermente sotto il 4,3% e non ha avuto un impatto positivo sull'eurodollaro. Da ieri mattina, invece, osserviamo forti pressioni al ribasso sul Coppia EUR/USD, che è passato da livelli vicini a 1,087 a circa 1,082 attualmente.

La pressione sull’euro si ripercuote anche sullo zloty polacco, che da ieri si comporta male anche nei confronti del dollaro, creando spazio per rimbalzo sopra 4 PLN. Sembra che lo sfondo dei rialzi della valuta americana sia soprattutto una settimana ricca di pubblicazioni molto più importanti di quelle viste ieri.

La direzione è chiara

Oggi conosceremo i dati sul PIL degli Stati Uniti, dove le aspettative suggeriscono un dato molto forte, superiore al 3%. Questo ritmo di espansione economica, nonostante i tassi reali elevati e positivi nell’economia degli Stati Uniti, segnala che i costi per mantenere l’orientamento “più alto più a lungo” sono di fatto inferiori al rischio di un ritorno della pressione sui prezzi, e il tasso neutrale stesso potrebbe essere superiore a quanto ipotizzato dalla Federal Reserve. L'attenzione si concentrerà però sulla lettura di giovedì Inflazione PCE, la principale misura della pressione sui prezzi monitorata dalla Fed, e i dati industriali di venerdì relativi alle principali economie. Poiché la forza delle valute viene sempre valutata in relazione ad altre valute, i dati di venerdì potrebbero essere un segnale più spazio per la caduta dell’eurodollaro, se gli indici industriali del Vecchio Continente andassero male rispetto a quelli americani.

Dall’inizio dell’anno, gli investitori si sono confrontati con un calo delle aspettative su quanto la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse. Wall Street attualmente presuppone che la Fed non taglierà i tassi di oltre 2024 punti base nel 75, anche se a dicembre 2024 le aspettative indicavano tagli per oltre 150 punti base. Oggi interverranno anche i membri della Fed, probabilmente facendo più luce su come verrà definita la politica quest’anno. Tuttavia la direzione sembra chiara. Non possiamo contare su tagli prima di giugno e anche una riduzione in estate è discutibile. Alcune opinioni degli economisti americani indicano che dati economici forti potrebbero incoraggiare la Fed a mantenere i tassi fino al tardo autunno, in attesa dei risultati delle elezioni presidenziali americane.

L’MPC ha argomenti forti

Uno scenario del genere metterebbe probabilmente molta pressione sull'euro, dove c'è molto meno “spazio” per aspettare, e, quindi, probabilmente anche sullo zloty, che da mesi è molto forte. Ieri Michelle Bowman della Federal Reserve ha ribadito che, sebbene l’inflazione diminuirà ai tassi attuali, è troppo presto per allentare la politica monetaria. I dati sui consumi privati ​​americani pubblicati questa settimana, così come l'indice dei prezzi di spesa al consumo, probabilmente sosterranno questa posizione. È possibile che portino addirittura ad aspettative ancora più basse riguardo alla portata dell’allentamento politico nel 2024, e ricordiamoci che il 2025 non sarà così favorevole per l’inflazione a causa di una base molto più bassa.

Per quanto riguarda la reazione dello zloty a una tale eventualità, anche se il cambio USD/PLN probabilmente rimbalzerebbe significativamente sopra i 4 PLN, sembra che la reazione al ribasso dello zloty potrebbe non essere paragonabile a quella dell’euro, perché i dati macro provenienti dalla Polonia sono ancora molto più solidirispetto a quelli provenienti dalle economie occidentali, e il Consiglio di Politica Monetaria ha forti argomenti per non tagliare i tassi almeno fino a metà anno, mentre cresce la pressione per tagliare la BCE. Oggi paghiamo l'euro poco più di 4,31, il dollaro americano si avvicina di nuovo a 4 PLN, la sterlina vale 5,038 e il franco svizzero costa 4,527.

Fonte: Eryk Szmyd, XTB

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