L'Australia sta combattendo progetti ICO illegali
La supervisione finanziaria australiana, ASIC, ha iniziato una guerra con le aziende responsabili di progetti sleali che offrono i cosiddetti ICO (Initial Coin Offering) - finanziamento comunitario di startup raccogliendo capitali con l'aiuto di criptovalute e token di nuova creazione.
ICO = barare?
Con la diffusione delle criptovalute, il problema ICO ha iniziato ad aumentare molto rapidamente. Il regolatore australiano richiama l'attenzione su alcuni fenomeni estremamente frequenti con cui possiamo incontrarci, tra cui:
- ingannare i clienti attraverso false dichiarazioni e materiali di marketing,
- funzionamento illegale del programma di investimento (senza la registrazione richiesta - MIS),
- nessuna licenza australiana per servizi finanziari.
John Price, commissario ASIC:
“Se stai raccogliendo denaro dal pubblico, hai importanti obblighi legali. Ciò che conta è la sostanza giuridica della tua offerta, non come si chiama. Non dovresti semplicemente presumere che l'utilizzo di un framework ICO ti permetta di ignorare le tutele chiave per il pubblico degli investitori e dovresti sempre assicurarti che la divulgazione delle informazioni sulla tua offerta sia completa e accurata".
Le parole non sono state gettate al vento. A partire da aprile di quest'anno ASIC è già intervenuta in relazione alle offerte 5 ICO. Alcuni hanno ricevuto solo un cartellino giallo e devono adattarsi ai requisiti, ma ci sono stati anche casi di sospensione totale.
Al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sugli investimenti in ICO ad alto rischio, la supervisione australiana ha creato un sito speciale che spiega quali sono i token virtuali di vendita e quali rischi comportano. I dettagli sono disponibili sul sito web MoneySmart.gov.au.